Ottobre 2017

Cinque poeti provenienti da quattro continenti. Cinque voci di raffinata e marcata tonalità che ci faranno scoprire l’incanto deflagrante della parola poetica. E Ottobre sarà il più fiorito dei mesi.

MAHMOUDAN HAWAD

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scrittore e pittore tuareg, ospite a Campobasso con la sua poetica del pensiero nomade di cui  è erede: Per il nomade, il pensiero esiste solo quando è in marcia o quando canta; tutto ciò  che è  nomade deve essere cantato o in cammino per essere veramente tale. La sua ultima raccolta Poésies, 1985-2015 (2017)  edita da Gallimard.

MARAM AL MASRI

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Poetessa siriana, dissidente, esule. Nelle sue opere oltre l’amore, che ha sempre un sapore autobiografico, la solitudine dell’immigrato la nostalgia della propria terra e la libertà  della donna.

JEAN PORTANTE

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Poeta, scrittore e saggista lussemburghese ma di famiglia italiana. La sua  è la lingua dello sradicamento: un incessante viaggio da una lingua all’altra, che permette, nella sua poesia, di rinnovare, o meglio di rendere straniera la lingua francese. Jean Portante parla anche di foggiare. Si tratta di foggiare la scrittura, cancellarla un po’, affinché sorga la vera lingua.

MARIO BOJORQUEZ

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Scrittore, saggista e poeta messicano di fama internazionale. Nei suoi lavori la misura sillabica, la poesia drammatica, il versetto libero, il versetto bianco: mezzi espressivi per affermare che la poesia è una risposta alla vita.

YANG LIAN

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Considerato il più grande poeta cinese vivente. In esilio dopo il massacro di Tienanmen, negli ultimi anni, grazie a un diverso clima ideologico e culturale, Yang Lian è ritornato più volte in Cina, dove le sue opere sono state pubblicate con grande rilievo. Yang Lian ha lavorato in più di 20 Paesi, rappresentando una delle maggiori voci nel panorama letterario, politico e culturale mondiale.